Da qui “Vagiti Ultimi” - titolo secreto dalle ghiandole surreali dell’uomo Contemporaneo - un ossimoro: per gli antichi greci un paralogismo, ovvero puro e semplice errore di ragionamento; per i medievali “insolubilia”, dilemma inspiegabile; per i moderni, combinazione straniante che si pone liberamente a cavallo di aree semantiche diverse. Quarantaquattro gli artisti invitati; pittura, scultura, disegno, fotografia, video art e installazioni le diverse espressioni artistiche coinvolte, tramite le quali gli autori hanno liberato disagi, paure, avversioni e provocazioni, ma anche fantasie oniriche e analisi grottesche di se stessi e del mondo che ci circonda. Il visitatore che percorre i locali della mostra resta emotivamente invischiato nell’atmosfera disturbante del percorso allestito, e, come una mosca nella ragnatela, più cercherà appiglio nell’armonia compositiva delle opere, ancor più sarà travolto dalla loro forza evocativa che stupisce e disorienta, turba e ammalia.
Interessante il dialogo che si instaura fra i lavori esposti: nonostante le differenze di stile e di intenti che le caratterizzano, si avverte la presenza di un filo conduttore, una sorta di brusio di sottofondo che insinua il sospetto dell’esistenza di un’accezione universale di anomalia, di una matrice comune di ciò che definiamo “mostruoso”. Ciò porta a pensare che il confronto sulla diversità e nella diversità sia ben più carico di aspetti concilianti di quanto si possa credere. Le collettive sono esperienze sempre più frequenti, probabilmente proprio perché oggigiorno l’arte più che in ogni altra epoca è fatta di collaborazione e scambio di esperienze.
Un’occasione di confronto, quindi, per la quale ringraziamo tutti gli artisti che hanno accolto il nostro invito a partecipare alla mostra, onorata –inoltre- di ospitare un omaggio a Mauro Andrea, grande Maestro scomparso improvvisamente nel 2010, di cui citiamo parole che ben si prestano alla nostra proposta:
L'arte non è né morale né immorale, non è né edificante né offensiva: è la nostra reazione ad essa a renderla una cosa oppure l'altra nel nostro intendimento.
L’arte può offrire, dunque, una chiave di lettura dell’eccezionalità caratterizzata da una forte componente soggettiva ed emotiva, che contribuisca a demolire l’illusoria normalità in maniera drammatica e tal volte violenta. Questa mostra è un invito allo visitatore-spettatore a indossare gli occhi degli artisti per cogliere sotto una luce diversa i moti sotterranei di una fenomenologia a volte spaventosa, a volte perturbante, ma pur sempre umana. Troppo umana.
Organizzazione: PAE -Pescara art evolution-
Ideatore: Luciano Lupoletti
Curatrice: Dott.ssa Daniela Martella (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )
Testi: Marta Lupoletti (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )
Artisti partecipanti:
Matteo Basilè, Silvano Braido, Stefano Solimani, Stefano Tedioli, Paolo D'Orazio, Barbara Agreste, Lino Alviani, Ugo Assogna, Titti Baldino, Luisa Bergamini, Giuseppe Cipollone, Alessio Consorte, Vincenzo Cordone, Giancarlo Costanzo, Paul Critchley, Paolo De Felice, Alessandra De Sanctis, Alfonso Di Berardo, Francesco Di Febo, Yari Di Giampietro, Francesco Di Giovanni, Bruno Di Pietro, Francesco Frattaroli, Ivo Galassi, Cesare Giuliani, Cesare Iezzi, Vincenzo M. Leonzi, Andrea Lupoletti, LUPO ASSO & MARTE, Luciano Lupoletti, Domenico Marcone, Mario Masciarelli, Antonio Massimiani, Marino Melarangelo, Maria Micozzi, Emilio Patrizio, Mauro Rea, Rocco Simoncini, Elisabetta Spiga, Mila Sprecacenere, Italo Tenaglia, Bruno Zenobio.